Se il Miur non ha contribuito alla spending review dovuta anche al taglio dell’Imu, forse è perché l’Italia spende per l’istruzione il 4.7% del Pil rispetto al 6.3% della media dei Paesi Ocse. Sembra però che per il welfare studentesco si stia preparando una rivoluzione a colpi di borse di studio, wi-fi, agevolazioni per i meno abbienti, edilizia scolastica, personale docente e non. Speriamo bene.